Il Mondo di Cesarina.


 

Tra pochi giorni a Crespadoro avrà luogo la Mostra Mercato dei Corgnoi che ormai si ripete da tanti anni. Ma anche l’umile creatura del corgnolo, prima di arrivare alla mostra dove tutti potremo ammirarlo, ha avuto la sua vita, da corgnolo, ma sempre una vita e se potesse parlare anche lui avrebbe qualcosa da dire. Ed è cosi che lo immaginiamo in queste strofe nel suo lento girovagare, dove si ritrova in un vecchio prato abbandonato e finalmente con questo può scambiare quattro chiacchiere, naturalmente in dialetto come noi, visto che anche loro sono del posto, proprio come noi.

On bel dì on corgnolo el se gà perso,

e le finìo in mezo a on russaro.

Dove xè che son finìo qua de traverso,

non se vede gnanca on ciaro.

 

Xè tuto sconto dae erbasse,

el soe e lè proprio sparìo.

Qua che vorìa chi saltasse,

peta valà, che torna indrìo.

 

Resta qua, bel corgnolo,

ghe dise el vecio prà.

Son sempre solo,

nessun vien mai qua.

 

Na volta vegnea la vache,

a brucar le me erbe squisite.

Nutrivo con strafoio e bache,

tante russe, mai, le avevo viste.

 

Ti corgnolo te ghè fortuna,

pianelo ma te ghè viajà.

Te vardi el sole e la luna.

Ma l’erba chì, pì xe sta taijà!

 

Qua xe tuto scuro,

non vedo pì gnente.

Sepelio da sto spinoso muro,

xe ani che no vedo gente.

 

Ah! Non lamentarte vecio prà!

Quele russe xe na protezion.

Se no, te sarissi morto inquinà,

el mondo và in questa diression.

 

Anca mi fò vita amara,

basta libera circolassion.

Se va ben finisso nea corgnolara,

se va mae sotto on scarpon!

 

Però, se magari riva la fortuna

non ghe domando oro

e gnanca la luna,

ma essere in mostra a Grespadoro!

G*

 




Purtroppo tutti noi prima o dopo abbiamo bisogno di entrare in una farmacia ed averla vicina, comoda e di facile accesso è un vero privilegio.

 Ma se è anche la TUA FARMACIA ,ci vai più volentieri.

 




Il denaro fa crescere il portafoglio di una persona, 
ma non la sua intelligenza.
 
Eccomi, sono il denaro,
faccio girare il mondo.
Nelle tasche mi nascondo
e rendo il vivere amaro.
 
Ho molte sembianze,
monete o banconote
e altre meno note.
Molto utile per le vacanze.
 
Sono il dio più adorato,
nessuno mi resiste.
La gente si fa triste
quando le tasche ho lasciato.
 
Sono anche birichino,
rendendo tanti servigi,
alimento infiniti litigi!
Qualcuno pure assassino.
 
Chi mi ha tanto
deve farmi fruttare.
Chi poco deve lavorare.
Nessuno sarà un santo.
 
Nonostante tutto,
sono il più amato.
Molti la vita mi hanno dato,
sono anche del farabutto.
 
Mai sono abbastanza,
nè per gli uni, nè per gli altri.
Mi moltiplicano gli scaltri.
Sono preziosa sostanza.
 
Odiato al sentire,
nessuno vuole darmi via.
Sono il re dell'economia
ai paperoni vado a finire.
 
Son carta di valore
dall'uomo inventato.
Per secoli l'ho dominato.
Sborsarmi è un dolore.
 
Ho un grosso difetto,
il portafoglio ingrosso,
ma far crescere non posso
l'umano intelletto.
 
Ma se vuoi essere felice,
poco mi devi pensare.
Quel che basta a campare,
è il denaro che te lo dice!!!
 
G*






Alta è l’ondata,

ovunque ha distrutto.

In tutta la vallata

dolore e lutto.

 

È allarme grande

nella buia notte.

Alpini! Giù dalle brande!

In Valpiave c’è la morte.

 

Dopo l’ondata

si cerca il bambino

della mamma disperata.

Più trova il suo angiolino.

 

Lei non vuole capire,

che anche i bambini

possono morire.

È nei piani divini.

 

Scava ancora soldato!

Lo dobbiamo trovare.

Già soccorso è stato,

una piccola ferita da curare.

 

Tu l’hai visto? Com’era?

Dormiva! Era bello.

Come fiore di primavera,

sembrava il Bambinello!

 

Ora son felice, soldato!

Quando vedrò il suo visino,

gli dirò che l’hai salvato

scavando fino al mattino.

 

Il tuo nome voglio sapere,

lo ripeterò al piccolino.

Son qui per dovere,

digli solo: è stato un alpino.










Ciao, a non me ciamo pì Zaia,

visto che so doperare ben el forbeson,

desso i me ciama Taia

e son el meio dea region.

 

A gò taia nela sanità,

e nessun xè insorto,

on taio qua e uno là

se gà finìo anca el ceroto.

 

Manca i dotori?

Manca infermieri?

Basta non far caso ai dolori

e xò un’aspirina, dai, stemo seri!

 

L’ultimo tòco dea Pedemontana?

Tranqulli ormai xè la volta bona.

La verzarà quando che sarà tre zobia so na setimana!

Intanto vè ancora par Priabona.

 

Desso spetemo l’autonomia

con calma, perché la Lega,

nela region mia,

non conta pì na tega!

 

 

 






Ciao, sono l’Unione Europea,

di soldi te ne mando una montagna.

Anzi un’alta marea,

così il tuo governo non si lagna.

 

Si realizzaranno tanti progetti,

e subito inizieranno,

tanti lavori e lavoretti,

ma chissà quando finiranno.

 

Li manderemo a Roma, senza soffrire,

e potranno usarli a piene mani.

Tanto, la parte che sarà da restituire,

 sarà pagata, come sempre, dagli italiani.

 




Ormai non si vedono più i grandi camion che sfoggiavano il famoso cartello azzurro TIR che in lingua francese significava Trasporti Internazionali su Strada, ma fino a pochi anni fa ogni camion che andava e veniva dall’estero doveva averlo questo cartello, sia sulla parte anteriore che posteriore del mezzo. Ai nostri giorniTIR è diventato anche un sinonimo per indicare i grossi camion in genere. Certo che vedere un’Ape Piaggio con il pomposo cartello TIR fa un po’ sorridere, ma questo mezzo può essere davvero utile per qualche piccolo Trasporto Intorno Recoaro.





Molti sono i pareri sull’origine del nome del bel paese di Crespadoro, c’è chi lo attribuisce all’ondulazione del suo territorio, questo fenomeno è detto anche “crispa” che significa anche “piega”poi qualuno ha aggiunto anche "oro” ed ecco che si è arrivati a Crespadoro. Ma come si sa le storie che arrivano da lontano portano sempre con se un po’ di mistero e non si può mai essere certi che quello che sappiamo sia o non sia realtà, mentre è certissimo che questa bella ragazza ha LA CRESPAd’ORO senza nessun dubbio.







Al momento attuale è una vera sconceria vedere un lavoro abbandonato in quel modo. Ci sarà certamente una buona ragione perché i lavori sono sospesi da tempo, ma ce ne sarebbe una di sacrosanta per terminarli. Per carità, tutto è ben segnalato, anche se qualche ciclista o pedone si infila lo stesso nel pericoloso tratto con chiusini sporgenti e altri pericoli ma tanto finchè non succede niente tutto va bene. Questo modo di fare ormai è diventato una regola in Italia.

Probabilmente qui non si è seguito il consiglio di Sertillanges: “Se fate un lavoro, fatelo bene o non fatelo per niente. Ciò che decidete di fare fatelo con ardore e buona volontà. Certi lavori a metà sono solo un mezzo riposo.”

 






Eccome! E rubano alla grande specialmente nei piccoli e medi Comuni. Infatti, queste persone rubano del tempo a loro stessi, ma non solo, lo rubano anche alle loro famiglie, ai loro amici, ai loro hobby. Nessuna persona di buon senso si candiderebbe a Sindaco se in cuor suo non avesse il desiderio di migliorare il prorio paese, la vita dei propri cittadini e per raggiungere questo è disposto ad autoderubarsi anche del tempo personale che per tutti è un bene prezioso. Per loro tante responsabilità e niente privilegi, questi ci sono solo nella “grande politica” che dei problemi dei piccoli Comuni se ne frega alla grande. A tutti Sindaci dei piccoli centri dovrebbe essere conferito il titolo di Onorevole e tolto a molti personaggi che campano con questo titolo senza averne i meriti.

Il vero privilegio di essere sindaco sta nella possibilità di essere il vicino di casa di tutti.
(Thomas Menino)





Nel 2022 è stata inaugurata, a San Pietro Mussolino, un'ape gigante realizzata da Marco Martello Martalar con il legno delle piante abbattute dalla tempesta Vaia nel 2018 sull'altopiano dei Sette Comuni. L'opera è posta lungo la pista ciclabile, nello spiazzo vicino al Lago Azzurro, è composta di oltre 300 pezzi e pesa oltre tre quintali, ha un'altezza di circa tre metri e una larghezza di 3 metri e mezzo.

Non poteva certo mancare un simbolo importante come l’Ape Vaia in questo Comune amico delle api, intese come insetto, ma questo simpatico paese è anche amico dell’Ape che Viaja, cioè il famoso motociclo a tre ruote della Piaggio, visto la sua vasta diffusione in questo territorio.





Il reparto di ortopedia all’ospedale di Montecchio non c’è più, certamente non è stata rubata, come pensa goffamente il signore della vignetta. È stata “solo” spostata all’ospedale di Valdagno.

Sarà stata una decisione presa, magari a malincuore da “alti” dirigenti della sanità, che sono quelle persone ben pagate, che ogni santo giorno pensano a nuovi stratagemmi a vantaggio dell’Azienda Sanitaria, ma non certo per i cittadini. Spostare e accorpare un reparto in un’altra struttura, vuol dire aver dato un’altra sforbiciata alla decadente sanità pubblica gestita allegramente dalla politica.

“Ormai la Sanità è troppo politicizzata: ci sono terapie di destra e terapie di sinistra; solo il vecchio clistere è sempre fermo al centro!” Mirco Stefanon

 




A volte non pensiamo mai al fatto che una parola può avere molti significati. Per esempio, quando davanti a noi abbiamo una fresca birra Peroni, non penseremo di certo che Peroni possa essere anche il nome di una via e contrada, ma sicuramente quando vedremo il cartello di Via Peroni il nostro pensiero corre subito al vecchio slogan pubblicitario in voga anni fa, detto con un gran sorriso da una biondissima vamp: ”Chiamami  Peroni, sarò la tua birra.”

Ma se da noi questa via e contrà ci porta a navigare con la fantasia, cosa dire di Ceres che oltre ad essere una nota marca di birra danese è anche un comune piemontese? Forse è la marca della birra ad aver dato il nome al paese? Sicuramente no, ma nemmeno il paese ha dato il nome alla famosa birra prodotta in Danimarca.

Mentre la Via Peroni ed il Comune di Ceres sono posti semi-sconosciuti per la maggior parte della gente, le due birre sono note a tutti i frequentatori dei bar italiani, anche se di italiano hanno ben poco, infatti la Ceres è prodotta in Danimarca e la Peroni, sarà prodotta pure in Italia ma è di proprietà di una multinazionale giapponese.






Salendo da Crespadoro e prendendo la strada per Bolca ad un certo punto ci si imbatte in un cartello che indica da una parte Via Sacco che è la prima contrada che si trova e poi è indicata Via Peroni che è un’altra contrada situata poco lontano. A prima vista sono due cartelli di indicazione, ma per chi è munito di una fervida fantasia, leggendo Via Sacco non può che pensare a un sacco di cose belle mentre guardando il cartello di Via Peroni in questa stagione immaginerà certamente una fresca…….birra Peroni.

Mah, meglio ritornare alla realtà, continuando sulla propria strada e non aspettarsi niente, almeno non si resta delusi!

 






Ma dove vai se la patente non c’è l’hai? Ovunque, potresti rispondere a questa domanda, ma non certo guidando la tua auto, perché anche se lasci la patente sul comodino come dice scherzosamente l’uomo della vignetta, te la tolgono lo stesso e dopo sono dolori, purtroppo.

Ci si deve stampare in testa che se bevi non devi guidare, se guidi non devi bere. Chi ti ferma non c’è la con te, lui fa solo il suo lavoro: controlla i documenti, controlla il guidatore e se questo ha alzato un po’ troppo il gomito, come prevede la legge gli ritira la patente con altre conseguenze che toccano anche il portafoglio.

Ultimamente i solerti tutori del codice stradale, quando ci sono, anche perché a volte è una rarità vederli a pattugliare le strade, sembrano privilegiare chi lavora di gomito piuttosto che i tanti “ferraristi nostrani” che ti passano davanti alla porta di casa ad una velocità più che doppia del consentito.

A questo punto sorge qualche dubbio sul fatto che le regole valgano per tutti, infatti girano tante voci sulle patenti ritirate a causa di qualche “goto de massa” ma non si è ancora sentito che a qualcuno sia stata tolta perché “el corea come on mato”, almeno da queste parti.

 



Probabilmente il detto “Do dòne e on pegnatelo le fa el mercà de Montebelo” centra poco con il mercato che in questo bel paese si tiene al mercoledì. Sicuramente questa frase vorrà dirci che a due donne basta l’alibi di un pentolino per avviare le loro “ciàcole” che con il “pegnatelo” non c’entrano niente. Ma questo vale anche per gli uomini, eccome! Ma il mercato è fatto certamente da tutte le persone che per un motivo o l’altro ci vanno, ma è fatto soprattutto dagli ambulanti, quelle persone che non guardiamo mai perché il nostro sguardo vede solo la merce esposta nel loro banco. Quando tu arrivi al mercato, loro sono già lì da qualche ora ed hanno già percorso decine di chilometri per arrivare fin qui, montato il banco, il tendone, esposto la merce sia nella torrida estate che nel freddo inverno e se ne vanno dalla piazza quando tu hai già pranzato.

Quindi, sia il mercato di Montebello, ma anche tutti gli altri che si svolgono nei paesi, esistono grazie a queste intrepide persone che sono gli ambulanti, altro che alle: “Do dòne e on pegnatelo”

 




Ma è vero che in Europa gira Discordia? Verissimo! E la sua diffusione continua ad aumentare anno dopo anno, infatti sono già trent’anni che Discordia percorre le strade e autostrade di tutta Europa con i suoi oltre mille camion che vanno e vengono dalla Bulgaria, dove si trova la sede di questa ditta di trasporti.

Si ha un certo impatto quando ti passa vicino quel bestione di camion giallo, con quella grande scritta Discordia, che probabilmente avrà senz’altro un altro significato nella lingua bulgara, ma nella nostra mente entra la triste parola discordia che tutti sappiamo cosa vuole dire e purtroppo è molto diffusa anche tra noi, ed è molta di più dei tanti camion gialli che vengono dalla Bulgaria.

Già nel secolo scorso L.De Jussieu, che vedeva il mondo come un grande alveare, affermava:“Se nell’alveare regna la discordia, il miele sarà dei calabroni.”



La meridiana ha molti significati, ma soprattutto è conosciuta per esser uno strumento che misura e conta il tempo fin da tempi remoti. Una bella frase che si legge su di una meridiana vista in Germania sta scritto;” CONTO SOLO LE ORE SERENE” parole sante, ma purtroppo la realtà è un po’ diversa. Ma per tornare ai nostri tempi, con il nome Meridiana sono state battezzate un’infinità di attività, come qualche compagnia aerea, ditte di trasporti, o anche negozi e centri commerciali. Qui dalle nostre parti, a Crespadoro il nome Meridiana è stato dato ad un ottimo ristorante che si trova in paese. Tornando al significato di questo nome, ma guardando da un altro punto di vista, si potrebbe pensare anche a due graziose ragazze Meri Diana.





Negli anni ’90 la sigla FTV per i ragazzi delle Valli dell’Agno e del Chiampo che prendevano il pullman per andare a scuola non significava certo Ferrovie Tramvie Vicentine, ma a loro dire “Forse Torneremo Vivi”.

Probabilmente non era solo un motto goliardico, visto l’impresa non facile di salire sul bus, che alla prima fermata era già zeppo di studenti, che una volta saliti si trasformavano in sardine in scatola, incollati uno all’altro. L’impresa di trasporto deve essere venuta a conoscenza di cosa significava realmente  FTV e così con qualche fusione nostrana ha cambiato la denominazione in SVT, come a dire “Sicuramente Vivi Tornerete” ma sempre come delle sardine.





Non è molto difficile scendere giù da Brenton, ma “Ndare xò de brenton” vuole dire un’altra cosa. In questa tranquilla e splendida località collinare del Comune di Roncà, ricca di agriturismi dove si mangia bene e si beve meglio, può succedere di “Ndare xò de brenton” in modo particolare se si è in buona compagnia, tra un cin-cin e l’altro durante il pranzo il serbatoio si riempie e dopo qualche ora con le gambe sotto il tavolo, quando ti alzi ti rendi conto di essere andato “xò de brenton”, mentre ti trovi ancora a Brenton.



Due amici all’osteria parlano come al solito di ogni problema e come sempre hanno anche la loro soluzione, ad un certo punto si parla di sindaci e a sentire loro come si esprimono sembra che dai loro nomi vengano da chissà dove, mentre in realtà sia uno che l’altro portano cognomi molto diffusi nell’Alta Valle.



Una Ferrari avvistata in Comune di Crespadoro? Niente di più sbagliato, perché molte sono le Ferrari che girano per Crespadoro, ma anche i Ferrari, semplicemente sono molte le persone che portano questo cognome in paese. Certo che tanta gente resterebbe curiosamente sorpresa di vedere una Ferrari Testa Rossa in piazza del paese, mentre non si meraviglia per niente se vede entrare oppure uscire dal Comune la Sindaca Ferrari.






San Pietro Mussolino, Comune amico delle api.

Verissimo! Questo gentile paese (gentile perché è l’unico paese dell’Alta Valle che ti dà il benvenuto, con un cartello all’inizio del paese, venendo da Arso) ama veramente le api, tanto è vero che a queste ha dedicato una passeggiata annuale e anche un’opera che si trova lungo la bellissima pista ciclabile. Ma altrettanto affetto i suoi paesani lo dimostrano verso l’Ape (Piaggio) il famoso motociclo a tre ruote, molto diffuso in questa comunità. Qui l’Ape a tre ruote sembra indispensabile e con questo si può fare tutto, piccoli carichi ad uso personale ma anche per spostarsi da una parte all’altra del paese. Qui chi possiede un’Ape ne va orgoglioso.

 


Sempre nel mese di Maggio 2023 viene eletto Sindaco di Chiampo Filippo Negro. I due anziani seduti sulla panchina in piazza a Chiampo, commentano a modo loro l’elezione, uno è abbastanza soddisfatto quando dice che a Vicenza hanno eletto un Sindaco del PD, mentre l’altro è felice che il Sindaco del suo paese sia uno del posto.

 

 


 28 MAGGIO 2023- 6° GRANFONDO CITTA' DI CHIAMPO-DURONA BIKE

Durona Bike attira ogni anno ciclisti che s’impegnano in questa esaltante gara tra le colline di Chiampo e dintorni. Durante la corsa qualcuno chiede al ciclista se è stata dura la gara e lui risponde DURONA!

Ma l’atleta, con la sua risposta non si riferiva solo alle difficoltà del tracciato che stava percorrendo, ma con la sua risposta ha ricordato una eccellenza di Chiampo, cioè l’ottima e gustosa “durona di Chiampo” una delle varietà di ciliegie che si coltivano a Chiampo. Bravo, risposta pronta e azzeccata!

 

 

28 Maggio 2023. Finalmente viene eletto il Sindaco di Vicenza ed è una grande liberazione da un lungo tormentone che durava da mesi, infatti per la stampa e le TV locali era il fatto piu interessante al punto che per il lungo periodo delle pre-elezioni, al mondo sono sparite le guerre, sbarchi, omicidi, incidenti e tutte le altre informazioni a volte inutili che solitamente vengono diffuse ogni santo giorno.


 

 
 
 

 
 
 

Fantastorie dalla Fantavalle e non solo.
Lo potrete trovare da:
Foto- Edicola DUGATTO a San Pietro Mussolino.
Cartoleria MOLINARO a Chiampo .
oppure si potrà richiederlo per mail a:
amicigiramondo@libero.it
 

 



 

 

Commenti

Post popolari in questo blog

Il mulino Tibaldo: il bazar delle farine.

Contatti & Chi siamo.

"Scòlteme mì !"