Tomaso Dal Molin nel 90° della scomparsa.


 

Ricorre il 18 gennaio il 90° anniversario della morte di Tomaso Dal Molin, avvenuta nell’anno 1930 a Desenzano del Garda.
 Ma chi era Tomaso Dal Molin, così frequente nella toponomastica di molti comuni e cui sono state intitolate non solo vie ma anche scuole e addirittura anche un comitato a Vicenza, denominato “No Dal Molin, perché l’aeroporto a lui dedicato non diventasse una mega base americana, come invece poi è stato, solo che non porta il suo nome, ma quello di Del Din, militare e partigiano. (Medaglia d’oro al Valore Militare)
Dedicare un aeroporto a Tomaso Dal Molin era il minimo che si potesse fare per un aviatore com’era lui.
Figlio di un carrettiere, nacque proprio qui a Molino di Altissimo nel gennaio del 1902, in contrà Sottoriva, proprio all’inizio del paese, dove sulla sua casa natale una scritta ricorda l’evento.
La casa natale di Tomaso Dal Molin a Sottoriva di Molino di Altissimo.

Non restò molto a Molino, infatti dopo pochi anni la sua famiglia si trasferì a Chiampo e dopo le scuole andò a lavorare alle Officine Pellizzari di Arzignano, ma a vent’anni tolse la tuta da operaio metallurgico e indossò nel 1922 la divisa militare dell’aeronautica ed il 13 ottobre dello stesso anno riesce ad ottenere il brevetto di pilota.
La sua predisposizione e la sua abilità dimostrata in servizio nelle varie Squadriglie 
da caccia della Regia Aeronautica sia in addestramento che come pilota acrobatico gli permette di essere scelto per rappresentare l'Italia nelle gare internazionali d'acrobazia tra le quali le gare internazionali di Zurigo ove si distinse in maniera particolare.
Nel maggio 
1928 Dal Molin entra nella Scuola del Reparto Alta Velocità di Desenzano del Garda, al comando del tenente colonnello Mario Bernasconi, ed inizia la preparazione specifica per la partecipazione alla Coppa Schneider.
Partecipa quindi all'edizione del 
1929del Trofeo che in quell'anno si disputò tra il 6 ed 7 settembre sul circuito aereo a Calshot, sull'Isola di Man. Benché la superiorità dei due Supermarine S.6 risultasse palese, riesce ad arrivare secondo, dietro all'S.6 pilotato dall'ufficiale Henry R. Waghorn, ai comandi del suo idrocorsa Macchi M.52R, impresa che lo vedrà insignito della medaglia d'argento al valore aeronautico.
Rimane vittima di un incidente mortale il 18 gennaio 
1930, sul lago di Garda, ai comandi dell'idrocorsa Savoia-Marchetti S.65mentre svolgeva i test di volo del nuovo modello.
 Molino di Altissimo, suo paese natio ha avuto modo di ricordarne la memoria nel 1970, in occasione del 40° anniversario della morte, con una sentita cerimonia davanti alla sua casa natale, con la presenza di una rappresentanza militare e di molti concittadini.
Il prof. Paolo Monchelato tiene la commemorazione nel 40° della morte davanti alla casa natale.

Un’altra cerimonia ha avuto luogo nel 2002, sempre davanti alla sua casa natale, per ricordare i cento anni dalla nascita, anche in questa occasione c’è stata la presenza di autorità civili e militari con una folta partecipazione popolare.
E per la prima volta i suoi cimeli personali e l’elica del Savoia-Marchetti, l’idro-corsa in cui perse la vita, sono usciti dal Museo dell’aeroporto di Vicenza per essere esposti per l’occasione al Centro Culturale di Molino, dando vita ad una interessante e visitata mostra.
Locandina della Mostra allestita nel 2002, centenario della nascita.
 
 
Momenti della cerimonia del 2002 e l'elica dell'areo che pilotava Tomaso Dal Molin il giorno del tragico incidente in cui perse la vita.

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