"Scòlteme mì !"


 

Una delle battaglie più dure da vincere è quella contro la pigrizia, almeno dal mio punto di vista. Sei lì tranquillo sul divano, hai appena fatto colazione, ti stiracchi mentre sbadigli piacevolmente pensando che oggi è domenica, solenne giorno dedicato alla famiglia ed al riposo. (una volta, però).

Non stai pensando proprio a niente, stai cogliendo il famoso attimo che dura proprio un attimo, infatti irrompe nella stanza mia moglie che sembra un mare a forza sette.“Dai! Sei ancora lì in pigiama che tiri la bocca? Non vedi che sono le nove? Dai, preparati che andiamo a camminare!!!”

Non replico a questo ordine perentorio per tre motivi: Dunque, iniziamo dal primo, se io dico che non ne ho voglia, divento il solito pelandrone sempre sul divano. Secondo motivo: camminare fa bene al cuore e a tutto il corpo, tutti lo dicono: medici, cardiologi, dermatologi, gastroenterologi, virologi, chirurghi, infermieri e farmacisti, praticamente mezzo mondo afferma che camminare fa bene e quindi si deve sgambare anche se non ne hai voglia.

Terzo motivo: a conti fatti mi conviene andare a camminare con mia moglie, prima che rimpiazzi la mia compagnia con qualcun altro. Così pigramente mi vesto mentre lei ha già iniziato la passeggiata, infatti entra ed esce da una stanza all’altra come un missile per scaldare i motori, dice lei.

“Senti cara, dove andremo a camminare in questa splendida mattinata, dimmi, in quanto ne ho una voglia matta!” Eh sì, perché è sempre lei che decide l’itinerario.

“Andremo alle Lore di San Pietro e faremo quella bella passeggiata lungo il torrente, poi faremo il giro del monte e ritorneremo là dove siamo partiti.”“L’abbiamo fatto tante volte quel giro e poi non c’è niente da vedere, andiamo da una altre parte!” Rispondo.

“Come non c’è niente da vedere! Basta aprire gli occhi e guardarsi in giro, si possono ammirare le montagne poco lontane, l’acqua che scorre nel torrente, i boschi con le loro piante, dai, su moviamoci e poi è più di un anno che non facciamo questo percorso. Scòlteme mì!

Ecco, quando lei dice Scòlteme mì ! intende darmi una specie di ultimatum e come è noto in questi casi non ci sono altre alternative. In pochi minuti arriviamo alle Lore di San Pietro, parcheggiamo l’auto e ci incamminiamo lungo la tranquilla pista ciclabile, ma dopo appena un centinaio di metri ecco che incontriamo una vecchia compagna di lavoro della moglie. Naturalmente le loro ghiandole salivari hanno avuto il suo bel da fare, visto che in venti minuti hanno fatto un esaustivo riassunto di un paio d’anni di disgrazie e altri malanni delle loro conoscenze comuni. Mentre le donne parlavano io ammiravo le famose montagne, la nota acqua del torrente camminando avanti e indietro. Dovevo capirlo subito che le cose andavano per le lunghe, infatti, non appena le donne hanno iniziato a chiacchierare, il cane che aveva al guinzaglio la signora incontrata, si è sdraiato immediatamente lungo disteso a terra ed ha iniziato a sonnecchiare. Un cane veramente intelligente, ormai aveva imparato che quando la sua padrona incontra qualcuno, meglio mettersi comodi.


Finalmente si riparte e non appena la signora si è allontanata, mia moglie inizia a raccontarmi le novità che per buona educazione fingo di ascoltare, anche perché delle persone di cui parla non ne conosco nemmeno una, ma a lei basta essere ascoltata, però se vede che mi distraggo mi richiama subito: Scòlteme mì!

A parte tutto non mi dispiace questo percorso e fortunatamente non abbiamo incontrato altre persone conosciute, altrimenti dovrei imitare il cane che abbiamo incontrato prima. Siamo arrivati al ponte di Massanghella ed iniziamo la salita che porta alla vecchia contrada per poi deviare a sinistra dove una comoda strada sterrata si inerpica tra i boschi. Non è una salita faticosa però si fa sentire ma siccome non c’è fretta ce la prendiamo comoda. 

 

Ad un certo punto dico scherzosamente alla moglie che camminava una decina di metri davanti a me: “Almeno ci fosse una misera panchina ogni tanto!”  mentre guardavo in giro se c’era qualche supporto adatto per appoggiare un po’ il fondoschiena, ma la moglie che si trova parecchi metri più avanti di me mi chiama a gran voce, distogliendomi dall’importante ricerca:

“Presto. Vieni qui c’è una panchina, anzi due!”

“Stai avendo qualche miraggio? Adesso vedi anche le panche in mezzo al bosco?”

“Vieni, Scòlteme mì !

Naturalmente ho obbedito all’istante alla parola d’ordine pensando che solo un miracolo potrebbe far apparire una panca qui, ma lei chiama panca qualsiasi sasso su cui ci si possa sedere. Quando l’ho raggiunta per poco non facevo un colpo, lei era là sparapanzata proprio su di una panca. Ma questo non è niente!

Mi guardo attorno attonito tanto da non credere ai miei occhi, non ho mai visto questo posto eppure ci sono passato tante volte, che posto meraviglioso! “Ma non eri stanco? Adesso che puoi sederti un po' stai lì impalato in piedi? ”Ma sono troppo sorpreso da quello che sto vedendo, ma lei non demorde:

“Siediti qui, Scòlteme mì !

Ovviamente sono andato sedermi subito vicino a lei, e le chiedo:

“Ma tu sapevi di questo posto?”

“No!”

Anche per lei è stata una piacevole sorpresa perché non ha mai visto e mai sentito parlare di questo posto che abbiamo scoperto, ma che deve essere stato fatto in tempi recenti.

Così comincio un po’ a perlustrare il posto, ma lei:

“Siediti qui un po’, Scòlteme mì !

 

Ma questa volta non ascolto nessuno, mi piace troppo questo posto e sono tutto preso ad ammirare il bellissimo capitello dedicato a Santa Rita, la Santa degli impossibili. Una volta tanto ho fatto bene a seguire i consigli, se così si possono chiamare, della moglie.

E guardando la statua di Santa Rita mi ritorna alla memoria il ricordo di quel fantastico viaggio che abbiamo fatto nell’anno 2008 dove abbiamo visitato Assisi, Cascia e Loreto e mi ritorna alla mente ciò che avevo notato anche allora, che le persone che hanno partecipato al viaggio, nonostante l’alto valore spirituale e senza nulla togliere ai luoghi di Assisi e Loreto, erano molto più interessate e partecipi nei luoghi di Santa Rita, non solo nel Santuario di Cascia ma anche Roccaporena, suo paese natale, volevano sapere tutto su questa grande Santa che è stata sposa, madre, monaca e non si sono persi una parola della sua storia.

 

Ho notato anche che l’interno del capitello è stato dipinto da Virgilio Antoniazzi, noto artista di San Pietro Mussolino e questo sicuramente aumenta il pregio al manufatto.

Adesso anche San Pietro Vecchio che si trova sulla collina di fronte è in sacra compagnia con Santa Rita che qui ha trovato dimora, grazie alla splendida idea di qualcuno che ha trasformato una anonima porzione di bosco in un suggestivo angolo di paradiso.

“Siediti qui un po’ adesso, Scòlteme mì !

Il richiamo mi fa scendere dalla nuvola in cui mi ero momentaneamente immerso, questo inaspettato luogo mi ha colpito profondamente soprattutto per il fatto che ai nostri tempi e rarissimo che qualcuno si dedichi a ricordare qualche santo con tanta passione, passione che non è certo mancata nemmeno nel sistemare l’area attorno al Capitello che merita veramente di essere visto, quindi cercate anche voi di vincere la pigrizia come ho fatto io, fate una bella passeggiata in questo posto e fate una sosta da Santa Rita, così avrete l’occasione di riposare un po’ le vostre gambe ma anche il vostro spirito che in questo fantastico luogo troverà il posto ideale per rilassarsi e ripartirete ricaricati avendo visto qualcosa di diverso e di bello.

 

Riprendiamo il cammino dopo la gradevole e inaspettata sosta, anche mia moglie è soddisfatta perché la prima cosa che mi dice è:

“Hai visto che c’è sempre da vedere qualcosa? Ti lo avevo detto Scòlteme mì !.

Le dico che ha ragione ed in attimo il suo viso si illumina e mi prende sottobraccio.

Così visto l’attimo favorevole condivido con lei quello che sto pensando:

“Ma come è possibile che se una persona combina anche un piccolo guaio, anche di poco conto tutti criticano, scrivono, sparlano mentre se qualcuno fa qualcosa di buono, di bello, per tutti nessuno ne parla?”

La sua risposta non si è fatta attendere:

“Caro, così è il mondo, Scòlteme mì !.

 

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